FESTIVAL DI SANREMO 2024

FESTIVAL DI SANREMO 2024: E’ L’OCCASIONE PER CELEBRARE I 70 ANNI DI ROMAGNA MIA, IL BRANO CHE HA UNITO GLI ALLUVIONATI E GLI ANGELI DEL FANGO IN ROMAGNA.

Ci auguriamo  che questa edizione del Festival di Sanremo dedichi un’attenzione speciale agli Alluvionati della Romagna e alle sue realta’ culturali e musicali omaggiando in diversi modi i 70 anni di Romagna Mia del grande Maestro Secondo Casadei , un brano che ha tenuto unita tutta la Romagna durante il post-alluvione, che compie quest’anno i suoi 70 anni dopo la sua prima incisione su disco nel 1954 con le voci della faentina Arte Tamburini e del cantante Fred Mariani, e che e’ uno dei dieci brani italiani piu’ conosciuti nel mondo. Si potrebbe infatti pensare di ospitare una Super- Orchestra coi piu’ noti Artisti e Musicisti di Liscio della Romagna per proporla in  chiave rinnovata dal vivo al prossimo Festival di Sanrmeo anche per tenere alto il progetto della richiesta del Liscio come Patrimonio Immateriale dell’Unesco lanciato da Giordano Sangiorgi del MEI l’anno scorso insieme a Renzo Arbore, Morgan, Iva Zanicchi e Beppe Carletti e che ha trovato l’adesione della Regione Emilia – Romagna con il progetto Vai Liscio dell’Asessorato alla Cultura della Regione con l’ATER e tanti altri partner. 

Inoltre: si propone una Piazza degli Indipendenti e tante altre azioni a favore delle aziende nazionali e regionali della musica che propongano durante la settimana sanremese tutta la ricchezza delle  oltre 10 mila produzioni realizzate dalle piccole realta’ musicali ogni anno e che spaziano in tantissimi generi, tra il pop e il rock, la canzone d0autore e il rap, la trap e l’elettrnoica, il blues e il jazz, l’etno e la world music e tantissimi altri generi unici e straordinari compresa la grandissima tradizione delle musiche regionali. 

Sanremo Giovani purtroppo prosegue ad essere il presidio delle tre multinazionali della discografia invece di essere un “mare aperto”  per le proposte delle nuove generazioni che arrivano dal basso attraverso le autoproduzioni e le proposte delle piccole realta’ musicali. Infatti, su 12 finalisti ben 9 sono nelle mai dirette delle multinazionali, un numero come sempre spropositato. Addirittura, torna ad essere, nuovamente, l’opportunita’ di rilancio di chi ha gia’ avuto attraverso gli obsoleti “talent tv”  una grande visibilita’ mediatica invece di andare a scovare in giro per l’Italia giovani proposte realmente innovative e fuori da ogni circuito.

E’ un peccato perche’ si umilia il lavoro di  migliaia di piccole realta’ musicali che lavorano ogni giorno all’innovazione della musica del nostro paese e che capiscono benissimo di non avere alcuna chance di ingresso al Festival di Sanremo. Per questo abbiamo chiesto di creare in accordo con la Rai, il Festival di Sanremo e il Comune di Sanremo durante la settimana della kermese una “Piazza degli Indipendenti” che possa presentare tutta la ricca realta’ delle proposte musicali realizzate in quest’ultima stagione dalle piccole realta’ creative e produttive musicali. 

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  • Ci auguriamo anche che durante il Festival di Sanremo vi sia una forte attenzione di fronte al gender gap cosi’ da colmare quel gap che vede , tra i tanti dati, solo 1 artista donna tra i primi 20 posti in classifica, che vede nelle classifiche dei primi 100 di Spotify una percentuale di musiciste pari solo al 15%, con solo l’8% di donne in ruoli da interpreti primarie, che vede secondo Billboard nei primi 100 brani in classifica una percentuale pari solo al 2, 6% di produttrici e che scandalosamente non ha visto anno scorso nessuna donna nei primi cinque posti del Festival di Sanremo. Numeri che devono vedere una inversione di rotta nel  prossimo Festival di Sanremo.
  • L’auspicio e’ che attraverso ospiti, big, collegamenti e tanto altro si possa  ritornare a una maggiore quota di artisti e band di aziende nazionali indipendenti del nostro paese, come  accaduto nella prima edizione gestita da Amadeus,  anche segnalando con scritte in sovraimpressione la presenza di tutta la filiera creativa e produttiva italiana prima della presentazione del brano segnalando le piccole realta’ musicali editoriali e produttive che vi hanno lavorato. 
  • Infine, altrettanto importante, come accade di avere grande attenzione per la diffusione dei brani in radio e tv,  di tenere alta l’asticella di attenzione per i live per fare si che  nel post Festival di Sanremo  non aumentino i cachet a dismisura degli artisti big di Sanremo per una migliore gestione live che favorisca la scena dei piccoli festival  che fanno scouting durante tutto l’anno con le piccole realta’  musicali e che possano rimanere fondi per fare festival di due – tre giorni anche con artisti indipendenti ed emergenti e non , come accaduto negli ultimi anni con un pazzesco aumento di cachet, spendere tutte le risorse per un unico concerto di una sera per un big post Festival di Sanremo. Anche armonizzando tale mercato si favorisce la diffusione dei brani del Festival di Sanremo. Incentivando anche le orchestre da ballo, con specifiche azione di sensibilizzazione , ad inserirle nel proprio repertorio reinterpretate per farle conoscere ancora di piu’.
  • Disponibili a collaborare per una maggiore valorizzazione della scena musicale del nostro paese, restiamo a disposizione, mettendo la nostra competenza,  passione, risorse a favore di una kermesse ancora piu’ radicata nel territorio del paese che costruisce la nuova musica del futuro.

[Comunicato stampa ricevuto in redazione]

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