RICORDANDO L’IMMENSITA’ Di GIUSEPPE BORGATTI

Fondazione Teatro G. Borgatti

“RICORDANDO L’IMMENSITA’ DI GIUSEPPE BORGATTI”

**eventi commemorativi nel 150°anno della sua nascita**

Lunedì 18 ottobre p.v. ore 11

Commemorazione e S.Messa al Cimitero di Cento

sabato 23 ottobre p.v. ore 21

 Concerto e Gran galà di apertura

con consegna del Premio Borgatti alla carriera del tenore Nicola Martinucci

Cento. Fondazione teatro G. Borgatti.“Ricordando l’immensità di Giuseppe Borgatti”.
In occasione dei 150 anni della nascita, la Fondazione teatro G. Borgatti dedica al grande tenore due importanti appuntamenti che riaccenderanno certamente il ricordo di questo “grande e immenso” concittadino, diventato famoso in tutto il mondo per la sua voce e la sua natura interpretativa, motivo di orgoglio per la nostra città che gli ha intitolato il proprio teatro.


lunedì 18 ottobre 2021, alle ore 11 –Momento commemorativo presso il Cimitero di Cento dove si terrà una S. Messa con deposizione della corona presso la tomba del tenore, alla presenza delle autorità. Tutta la cittadinanza è invitata.


sabato 23 ottobre 2021, alle ore 21 – “UN DI’ ALL’AZZURRO SPAZIO” concerto lirico che si terrà al Teatro Pandurera di Cento.
Una serata di gala, che coincide con l’inaugurazione della Stagione Teatrale 2021/22 e la riapertura dell’Auditorium Pandurera dopo mesi di chiusura legati alla pandemia del Covid e alla sua successiva trasformazione in centro vaccinale del territorio.
In programma un repertorio tutto incentrato sulle arie che hanno reso celebre Giuseppe Borgatti e con le quali ha calcato i palcoscenici dei più grandi teatri del mondo: Tosca, Andrea Chènier, Fedora, Pagliacci, Faust.
In scena: i tenori Ivan Defabiani e Giorgio Casciarri oltre alla partecipazione straordinaria del tenore Nicola Martinucci al quale sarà consegnato il “Premio Borgatti” (istituito negli anni ‘80 dall’allora Presidente del Teatro, Ugo Montanari) come omaggio alla sua importante carriera nel panorama della lirica internazionale.
I tenori saranno accompagnati dall’Orchestra Città di Ferrara diretta dal M° Aldo Salvagno.  A condurre l’evento, attraverso curiosità e aneddoti storici sulla vita di Giuseppe Borgatti, Adriano Orlandini.

Per info e acquisto biglietti concerto lirico: 051.6843295 – biglietteria@fondazioneteatroborgatti.it – www.fondazioneteatroborgatti.it


Chi era Giuseppe Borgatti
Giuseppe Borgatti nasce a Cento il 17 marzo 1871.
Grazie all’aiuto del marchese Plattis, suocero della scrittrice Maria Majocchi in arte Jolanda, (1864-1917), studiò al Liceo Musicale di Bologna ed esordì in Faust a Castelfranco Veneto nel 1892. Nel 1894 interpretò Manon Lescaut a Venezia, Lohengrin al Teatro Dal Verme di Milano e cantò nella première nel Teatro Regio di Torino I dispetti amorosi di Gaetano Luporini. Nel 1896 fu il primo protagonista di Andrea Chénier al Teatro alla Scala, ottenendo un trionfo, dopo di che si esibì con Lohengrin e con La Gioconda al Teatro Real di Madrid nel 1895 e a San Pietroburgo nel 1895-1896. Ebbe successo al Cairo nel 1897 interpretando Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, Carmen di Bizet e Proserpina di Camille Saint-Saëns, diretta dall’autore. A Buenos Aires nel 1898 interpretò neel’opera Mefistofele di Arrigo Boito.
Nel 1899 canta nella première nel Teatro Argentina di Roma di Il trillo del diavolo di Stanislao Falchi.
Al Teatro Costanzi di Roma nel 1899 è Rodolfo ne La bohème. Nel 1902 è a Osaka in Iris di Pietro Mascagni. Nel 1911 canta Sigfrido.
Al Teatro alla Scala nel 1900 cantò nella prima rappresentazione di Tosca. Successivamente interpreta Anton di Cesare Galeotti e poi Tristano e Isotta, entrambe dirette da Arturo Toscanini.
In seguito si affermò nel repertorio wagneriano in Europa e in America, ricevendo grandi riconoscimenti a Berlino nel 1904. Divenne uno dei migliori interpreti wagneriani di sempre. Cantò Lohengrin e I maestri cantori di Norimberga al Teatro Colón di Buenos Aires nel 1897, Sigfrido al Teatro alla Scala nel 1899, Tannhäuser al Teatro Colón nel 1901, Tristano e Isotta alla Scala nel 1901, L’oro del Reno, in prima esecuzione italiana, nel 1903, Il crepuscolo degli dei al Teatro Comunale di Bologna nel 1909 e infine Parsifal, in prima esecuzione integrale, nel 1914. Nel 1904 era invitato al Festival di Bayreuth, primo cantante di origini latine ad avere questo onore.
Nel 1905 cantò nella ripresa nel Teatro Regio (Torino) di Sigfrido diretto da Toscanini.
Nel 1906 è stato il primo interprete in Italia della Salomè di Richard Strauss a Torino e nel 1910 il primo a cantare Semirama di Ottorino Respighi a Bologna.
Nel Teatro San Carlo di Napoli nel 1907 canta nelle prime rappresentazioni di Tristano e Isotta e nel 1912, L’oro del Reno.
Nel 1909 canta nella prima rappresentazione nel Teatro Regio di Parma di “Sigfrido”.
Il 29 novembre 1910 fu iniziato in Massoneria nella Loggia Giosuè Carducci di Bologna, appartenente al Grande Oriente d’Italia, divenne Maestro massone l’11 dicembre 1911[1].
Ritiratosi dalle scene nel 1915 a causa della cecità si dedicherà all’insegnamento con una sua famosa scuola di canto a Bologna. Trascorse gran parte della sua vita a Milano e morì nel 1950 sul Lago Maggiore.
È intitolato a suo nome il Teatro comunale di Cento; vi è allestito anche un museo che raccoglie foto, autografi, medaglie e cimeli vari donati dal tenore alla sua città natale. Una piccola parte di questa preziosa collezione si trova provvisoriamente presso il Centro Pandurera di Cento, diventata, dopo il sisma del 2012, sede del teatro di Cento.


Il premio Borgatti ha quasi 40 anni di storia…
Nato dall’idea del Presidente del teatro Ugo Montanari e Adriano Orlandini -negli anni ‘80- il premio nacque con lo scopo di omaggiare i grandi cantanti lirici ospitati nel teatro della nostra città. L’idea trovò concretezza attraverso le mani di Dino Bonzagni che scolpì una targa (che fu riprodotta in bronzo dorato) con l’effigie di Giuseppe Borgatti e del teatro di Cento.
La prima consegna fu fatta a Gina Cigna, uno dei più importati soprani drammatici di tutti i tempi che aveva trionfato a Cento , nel 1933 con Turandot di Puccini.
Poi, due anni dopo il premio Borgatti fu consegnato al grande e amato tenore Mario Del Monaco che aveva cantato a Cento in “Andrea Cheniér” di Giordano, l’opera interpretata per la prima volta nella storia proprio da Giuseppe Borgatti.
Cessata l’organizzazione del concorso intitolato a Borgatti, la targa continuò ad essere consegnata durante lo svolgiemnto dei concerti organizzati dall’associazione “Gli amici del Loggione”.
Tra i premiati i tenori Arrigo Pola, Gianni Rai-mondi, Chris Merritt, Ramon Vargas, Kristian Johansonn e William Matteuzzi; i soprani Mara Zampieri, Daniela Dessì, Mariella Devia, Susan Dunn e Anna Caterina Antonacci; i mezzosoprani Alexandrina Mil-cheva, Luciana D’Intino, Carmen Gonzales e Martha Senn; i baritoni Juan Pons e Giorgio Zancanaro; i bassi Ruggero Raimondi, Nicola Ghiuselev e Michele Pertusi.

Biografia Giorgio Casciarri Tenore fiorentino, allievo di Jorge Ansorena, debutta nel 1992, nel ruolo del ” Duca di Mantova” in Rigoletto al Teatro Piccinni di Bari, ruolo che ha poi interpretato per circa 200 volte in tutto il mondo. Ha cantato in molti dei più importanti teatri italiani e internazionali tra cui La Scala di Milano, Il Comunale di Firenze, La Fenice di Venezia, L’Opera di Roma, il Carlo Felice di Genova, il Verdi di Trieste, Il Bellini di Catania, il Massimo di Palermo, Il Regio di Parma, il Donizetti di Bergamo, il Grande di Brescia, il Ponchielli di Cremona, il Goldoni di Livorno, il Verdi di Pisa, il Comunale di Modena e Ferrara, l’Arena e il Filarmonico di Verona, lo Sferisterio di Macerata, il Festival di Torre del Lago, il Festival della Val D’Itria ecc. All’estero il Metropolitan di New York, lo Staatsoper di Vienna, la Deutsche Oper di Berlino, il Festspielhaus di Salisburgo, Nederland Opera di Amsterdam, Opera Royal di Copenaghen, il Finnish Opera di Helsinki, il Municipal di Marsiglia, il Municipal di Nizza, il Municipal di Nancy, il Municipal di Toulon, il San Carlo di Lisbona, Opera di Oviedo, Staatsoper di Lipsia, Francoforte e Colonia, Opera Royal di Stoccolma, Opera di Detroit, Cujas di Las Palmas, Opera di Tenerife, A.B.A.O. di Bilbao, Opera di Valladolid, Concert Gebown di Amsterdam, Volksoper di Vienna, Staatsoper di Graz, Opera di Budapest, Festival di Macao, Ireland Opera di Dublino, Opera di Weimar, Teatro dell’Opera di Bucarest ecc.

Biografia Ivan Defabiani Tenore lirico, nato il 28/04/1986 a Borgosesia (Vercelli) Italia. Intrapprende i primi studi con il M° William Matteuzzi. Consegue la Laurea di Primo Livello in canto lirico presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Si perfeziona con il M° Gianfranco Cecchele. Debutta al Teatro Municipale di Piacenza con l’opera Mascagnana L’Amico Fritz sotto la guida dei Maestri Leo Nucci e Donato Renzetti. Selezionato dal M° Riccardo Muti per l’Italian Opera Accademy presso il Teatro Alighieri di Ravenna debutta nel ruolo di Alfredo nell’Opera La Traviata di G.Verdi. Tra i suoi debutti ricordiamo l’apertura della stagione al Royal Opera House di Stoccolma con l’Aida di G.Verdi nel ruolo di Radames. Il debutto nel ruolo di Macduff nell’opera Macbeth di G. Verdi presso il Teatro di Piacenza, al fianco di artisti come Leo Nucci, Susanna Branchini, Anna Pirozzi e Carlo Colombara, con la direzione del M° Francesco Ivan Ciampa e la regia di Riccardo Canessa. Altri importanti debutti lo vedono impegnato in opere come: Un ballo in maschera di G. Verdi presso i Teatri di Ravenna e Ferrara, con la regia di Leo Nucci e la direzione del M° Donato Renzetti oppure l’opera Madama Butterfly di G. Puccini (Pinkerton) al Teatro Coccia di Novara, con la regia di Renato Bonajuto e la direzione del M° Matteo Beltrami. Successivamente impegnato con Il Trovatore di G. Verdi nel ruolo di Manrico a Livadeia (Grecia) presso il Teatro Greco all’aperto. Rappresentandola nell’immediato al Teatro Magnani di Fidenza e nella rete lirica Marchigiana presso i Teatri di Ascoli Piceno, Fermo, Jesi e Chieti. Viene scritturato dalla stessa rete lirica Marchigiana aggiungendo il Teatro di Fano per interpretare Ismaele nell’opera Nabucco di G. Verdi con la regia di Pier Luigi Pizzi. Altri debutti Presso il Teatro Municipale di Piacenza e il teatro Alighieri di Ravenna con l’opera Simon Boccanegra di G.Verdi nel ruolo di Gabriele Adorno sotto la direzione del M° Pier Giorgio Morandi e la regia di Leo Nucci oppure La Bohème di G. Puccini nel ruolo di Rodolfo presso il Teatro Tal-Opra Aurora di Malta con la regia di Vivien Hewitt, La Traviata di G.Verdi nel ruolo di Alfredo presso il Teatro Pergolesi di Jesi, con la regia di Franco Dragone Più volte presente concertisticamente sul palcoscenico del Teatro Regio di Parma. Calca i palcoscenici di molteplici importanti teatri extraeuropei.

Biografia Nicola Martinucci (Taranto, 28 marzo 1941) è un tenore italiano. Intraprende lo studio del canto con Marcello del Monaco, proseguendo successivamente con Corti e Ostini. Nel 1966 vince il concorso indetto dall’Associazione Lirica Concertistica Italiana, grazie al quale debutta ne Il trovatore.
Dopo una gavetta di quasi dieci anni, nel 1980 si afferma sul panorama lirico mondiale, come nuova voce di tenore eroico, in Aida all’Arena di Verona. Da quel momento sarà presente ogni anno, sino al 2006, nella programmazione areniana in opere come Aida, Turandot, Andrea Chenier, Tosca, La forza del destino, Pagliacci. Inaugura più volte negli anni ottanta la stagione del Teatro alla Scala, dove canta Turandot, Andrea Chenier, Il tabarro, I Lombardi alla prima crociata, Tosca, Manon Lescaut, La Fanciulla del West, Adriana Lecouvrer. Rimasta negli annali la sua Turandot diretta da Georges Prêtre nel 2001. Si esibisce inoltre al Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Comunale di Firenze, Metropolitan, Royal Opera House di Londra, Staatsoper di Vienna, Opernhaus di Zurigo, Deutsche Oper di Berlino.
Si cimenta anche in opere moderne, come Salvatore Giuliano di Lorenzo Ferrero, composta da una sua idea, e La lupa di Tutino. Si ritira dalle scene dopo circa quarantacinque anni di carriera cantando nel 2009 Turandot a Seoul Art Center. Dal 2010 si dedica all’insegnamento con master class in tutto il mondo.

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