La grande storia dei Caffè Centesi – parte I

Già alla fine del Settecento in una cittadina ricca come Cento, con un intreccio non piccolo di famiglie nobili e di borghesi benestanti, si affermò la moda di eleganti sale da caffè, tipici luoghi di aggregazione sociale in cui gli strati più abbienti della popolazione potevano ritrovarsi per bere la gustosa bevanda che da Venezia si era ormai affermata in tutta Europa, ma anche per parlare di politica, di affari, di cultura e di teatro.

CAFFÈ DEL TEATRO (poi CAFFÈ ITALIA)
Quando nel 1861 fu inaugurato il Teatro Municipale, il Caffè antistante ad esso fu denominato Caffè del Teatro. Dopo essere stato gestito dal bolognese Michele Coltelli, passò poi in conduzione al centese Luigi Scardovi, che aprì anche un ristorante posteriormente al Caffè. All’inizio del ‘900 ospitò anche il primo cinema di Cento. L’immobile fu poi acquisito da Antenore Bianconi, che nel 1926 lo rinnovò completamente, facendo diventare il Caffè Italia l’elegante salotto della cosiddetta ‘Cento bene’. Fu poi preso in conduzione da Alfredo Baraldi, a cui nel dopoguerra subentrarono le sorelle Rosina e Adriana Biondi, che gestirono il Caffè Italia fino agli anni ’70. Dopo una breve chiusura il Caffè Italia fu riaperto nel febbraio del 1982, per passare poi in gestione al “Centro Anziani” fino a pochi mesi fa. Ora purtroppo tutto l’immobile è completamente vuoto.

CAFFÈ DI S. LORENZO
All’inizio dell’Ottocento, di fronte alla Chiesa di S. Lorenzo, era molto frequentata l’Osteria della Colombina, che fu probabilmente la prima sala da ballo pubblica a Cento. Essendo i balli considerati “in odore di peccato”, l’osteria era continuamente sorvegliata dalle autorità civili e religiose “onde impedire i disordini che provengono dalle danze” (da una lettera del cardinale Oppizzoni al Gonfaloniere di Cento).
Al tempo dell’Unità d’Italia Andrea Coltelli, figlio del gestore del Caffè del Teatro, trasformò l’osteria nell’elegante Caffè di S. Lorenzo, dotandolo anche di una grande sala con biliardi.
Molto rinomata in tutta la zona era anche la pasticceria con gelateria e confetteria di Andrea Coltelli, passato alla storia come l’ideatore della “Pasta Margherita”.
Adriano Orlandini

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