Meteorite “Renazzo”

È caduto il 15 gennaio 1824, 44° 46′ la N., 11° 17′ E. Francesco Lenzi il 16 gennaio 1824 ha scritto una cronistoria della caduta del meteorite, questa è tenuta nell’archivio storico del Comune di Cento, potete leggere il documento originale.

A Renazzo, Italia, alle ore 20:30, una luce luminosa è stata vista nel cielo accompagnata da tre detonazioni e parecchie pietre sono cadute al suolo. Tre di queste sono state recuperate, la più grande pesa 441 gr., ma il peso totale dei frammenti è di 10 chilogrammi. E’ una meteorite breccioso tra i più primitivi conosciuti. Ricco di Magnesio contenuto al ~50-60 vol% è stato formato dal materiale precursore che, originalmente, ha condensato alle alte temperature nella nebula solare. Questi complessi sono stati fusi da un impulso solare di calore ed uniti per formare Ti-ha arricchito. Il materiale dello strato successivo è stato formato da questa stessa regione di gas Ti-esaurito. Gli studi del microelemento hanno identificato le inclusioni di vetro primitivo all’interno. Il gruppo del CR contiene, insolitamente, FeNi metallico sotto forma di taenite e kamacite (5-8 vol%), con il pyrrhotite dei solfuri ed il pentlandite (1-4vol%). Il metallo si presenta in “Renazzo” all’interno, sugli orli e in grani separati. Durante l’evento di fusione sono stati aggregati FeO ed altri volatili presenti nei condensati del precursore, volatilizzati e ricondensati sugli orli, successivamente verso l’interno. I chondrules che sono stati fusi più in alto corrispondono alla figura più circolare, sviluppando la maggior parte dei grani del metallo sui loro orli. In conseguenza all’ evaporazione e all’ espansione è stato arricchito di Ni. L’oligoelemento è ricco di Ni-Co, questo scenario ed i dati sono contradditori con le origini del metallo e la condensazione diretta da un gas solare con la generazione dell’altro metallo tramite riduzione dei grani adiacenti il silicato. Le fasi idrotermali di alterazione sono abbondanti, compreso la serpentina, ha smectite e minerali del gruppo della clorite. Le composizioni isotopiche dell’ ossigeno e le caratteristiche mineralogiche di questi clasts scuri mostrano le somiglianze ai chondrites carboniosi del tipo 3° che acquosamente sono stati alterati prima della loro incorporazione, inoltre ci sono somiglianze importanti fra il gruppo del CR ed il gruppo di ci, entrambi formati nella stessa regione nebulare, ma con il RS che subisce la riduzione durante la metamorfosi e l’ alterazione idrotermale. I residui organici interstellari, arricchiti in deuterio e azoto pesante, sono egualmente presenti in “Renazzo” ed in altri chondrites del CR. Queste macromolecole si compongono 1/4 di specie ossidata (alterazione hydrous) ridotta a contenere dei residui nell’ anello C.

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